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Gli Agenti tossici per l'apparato riproduttivo


Gli inquinanti tossici dell’aria possono causare molte disfunzioni riproduttive diverse.
Vari inquinanti possono determinare una diminuzione della fertilità sia ai danni dell’apparato maschile che di quello femminile. Alcuni insetticidi, come ad esempio il dibromocloropropano, possono interferire con la formazione dello sperma. Molti studi scientifici hanno anche evidenziato che certi idrocarburi policiclici aromatici esercitano un’azione tossica diretta nei confronti degli ovociti. L’esposizione a queste sostanze può addirittura causare una sterilità permanente.
E’ possibile che l’esposizione a determinati composti provochi un’alterazione della normale attività ormonale compromettendo la stessa fecondazione oppure lo sviluppo dell’ovulo fecondato diminuendo così le possibilità di sopravvivenza dell’embrione.
In certi casi possono anche comparire effetti negativi a carico del comportamento sessuale come un calo dell’interesse verso il sesso opposto.

La pericolosità di queste sostanze è tanto maggiore quanto minori sono i disturbi o i malesseri immediati che si manifestano a carico delle persone che ne subiscono l’esposizione.
In effetti, una persona che entra in contatto con una sostanza che colpisce il sistema riproduttivo, spesso si rende conto della gravità della situazione solamente una volta effettuato un controllo della propria fertilità oppure sulla base dei danni che si manifestano nella prole.
Alcuni agenti tossici alterando lo sviluppo embrionale possono comportarsi da potenti teratogeni causando delle anomalie fisiche ai figli oppure determinando un ritardo della loro crescita fisica o mentale o vari effetti tossici a carico di organi specifici. Non sono da escludere nemmeno alterazioni dello sviluppo degli organi sessuali e la definitiva compromissione delle capacità riproduttive dei figli.
Da notare che i bambini possono entrare in contatto con queste sostanze tossiche anche attraverso il latte materno, per cui l’esposizione a questi agenti è assolutamente da evitare anche nel periodo dell’allattamento naturale e non solo durante la gestazione.
   
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